Prestiti Personali INPDAP per Dipendenti Statali e Pensionati
Il Prestito Personale INPDAP gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali è una tipologia di finanziamento che può essere concessa ai Dipendenti Pubblici in servizio o in Pensione iscritti al Fondo Credito, ed anche ai lavoratori assunti presso le Poste Italiane facenti parte della Gestione Fondo Credito ex IPOST.
I soggetti dovranno possedere determinati requisiti:
- Essere in possesso di una retribuzione fissa e continuativa;
- Aver maturato almeno un anno di servizio utile a pensione;
- Essere in possesso di un contratto indeterminato, oppure avere un contratto a tempo determinato da almeno tre anni.
Tale cifra dovrà essere restituita in un arco di tempo preconcordato che può andare da un minimo di 12 mesi fino ad un massimo di 4 anni.
Nel momento in cui si firma il contratto per ottenere il finanziamento tramite INPS, il cliente non dovrà ricordarsi ogni mese di pagare un bollettino con la rata per il saldo del debito.
Al contrario, l’importo mensile concordato verrà trattenuto direttamente dalla sua busta paga o dalla sua pensione, senza che egli debba intervenire in prima persona.
In base al numero di mensilità richieste, varia la durata del saldo del debito.
Se si richiede una sola mensilità, la durata dell’estinzione sarà di un solo anno; se si richiedono due mesi di stipendio, saranno da restituire in due anni, e così di conseguenza.
Lo stesso calcolo viene utilizzato per la seconda opzione di credito, quella delle otto mensilità.
Nell’eventualità in cui si decidesse di non voler più sostenere il debito, la somma mancante può essere rimborsata in un’unica soluzione ed in qualsiasi momento, ponendo fine agli obblighi del creditore verso l’INPS.
Una volta valutate le opzioni e aver scelto di aprire questo tipo di finanziamento, per inviare la domanda ed ottenere la liquidità il procedimento è molto semplice.
Il richiedente dovrà accedere al sito dell’INPS nella propria area personale; per farlo dovrà utilizzare una tra queste modalità:
- SPID, di Livello 2 o superiore;
- PIN rilasciato dallo stesso INPS;
- Carta d’Identità Elettronica, CIE;
- Carta Nazionale dei Servizi, CNS.
Per i pensionati, è disponibile anche un servizio di contact center (803 164 da fisso, 06 164 164 da cellulare); in alternativa, il soggetto potrà recarsi fisicamente presso il patronato più vicino.
Dopo aver effettuato l’accesso, bisognerà seguire le istruzioni riportate sul sito e munirsi di:
- Documento d’Identità valido (una copia);
- Ultima busta paga o ultimo cedolino pensione (una copia);
- Dichiarazione sostitutiva di atto notorio (per attestare la validità dei documenti sopracitati).
Quando la domanda sarà stata completata ed inviata, l’Ente provvederà a controllarne la validità ed infine ad approvarla. Entro 48 ore, il cliente riceverà una notifica di avvenuto controllo e provvederà a completare le fasi finali della procedura, per attivare definitivamente il finanziamento.
La notifica, di cui accennato, verrà ricevuta tramite SMS o tramite E-mail o altri recapiti indicati durante la compilazione della domanda.
Una volta chiusa la pratica, il tempo d’attesa per vedersi recapitare il denaro sarà dai 45 ai 60 giorni massimo.
Se durante il rimborso del debito, avvengono alcuni cambiamenti nello stato di lavoro del debitore, le dinamiche che ne deriveranno si baseranno sulla situazione avvenuta.
Qualora il lavoratore cambiasse solamente la sede lavorativa, rimanendo comunque in servizio presso un’Amministrazione pubblica, oppure, più semplicemente, dovesse terminare il suo contratto di lavoro per entrare in pensione, le informazioni verranno passate al nuovo Ente competente. Questo provvederà a continuare con le trattenute sulla busta paga, nel primo caso, oppure a ‘trasferirle’ alla pensione.
Nel caso in cui, invece, il lavoratore perdesse la sua posizione, la cifra ancora da rimborsare verrà trattenuta direttamente dal TFR (Trattato di Fine Rapporto) oppure su una possibile Indennità concessa.
Se la cifra non basta a coprire il debito, il soggetto dovrà provvedere autonomamente al rimborso.
Nel malaugurato caso di un decesso del richiedente, il debito verrà considerato estinto e non ricadrà sugli eredi.

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