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Guida alla Cessione del Quinto

Informazioni utili sulla Cessione del Quinto

La Cessione del Quinto può essere richiesta da Dipendenti Pubblici e Statali assunti con un contratto di lavoro a tempo indeterminato ottenendo così una soluzione comoda e veloce per accedere alla liquidità.

Il finanziamento è ottenibile con una tempistica celere e l’importo richiesto verrà erogato sul proprio conto corrente.

Non è necessario comunicare alcuna motivazione al proprio datore di lavoro per accedere a questa tipologia di credito ed è possibile ottenerlo anche in presenza di altri finanziamenti successivamente ad una valutazione del proprio merito creditizio. La rata mensile è adeguata alle proprie esigenze ed il rimborso del prestito avviene con addebito diretto in busta paga.

La richiesta di un Prestito con Cessione del Quinto per Dipendenti Pubblici e Statali

Per richiedere un Prestito con Cessione del Quinto per Dipendenti Pubblici e Statale è possibile compilare un modello online inserendo i propri dati ed essere contattati per ricevere una proposta di preventivo, decidendo in seguito se proseguire con una richiesta ufficiale inviando i propri documenti per avviare un’istruttoria.

Considerazioni ed Informazioni utili

I lavoratori Dipendenti che svolgono il proprio servizio presso Enti Locali o Aziende Municipalizzate e presso un Ministero come le Forze dell’ordine o Docenti, insegnanti e Personale ATA possono richiedere un Prestito a loro riservato convenzionato con NoiPA, rispettando il limite di età di 75 anni a fine contratto.

I richiedenti, residenti in Italia, possono godere di un tasso fisso in convenzione con NoiPA, INPS, ex InpDap ed una Rata costante per tutta la durata del piano di rimborso.

La Rata massima del rimborso non può essere superiore al 20% dello stipendio netto e la durata massima del piano di rientro non può superare i 120 mesi.

L’importo finanziato massimo può essere fino a 75.000 € ed ottenibile tramite firma singola senza la necessità di nessuna garanzia o di presentare un garante.

Estinzione Anticipata e Delega di Pagamento

Il Dipendente Pubblico o Statale ha la possibilità di Estinguere Anticipatamente il Prestito in qualsiasi momento e di richiedere in aggiunta una Delega di Pagamento che permette di ottenere ulteriore liquidità attraverso la trattenuta in busta paga di un ulteriore 20% del proprio stipendio netto. In tal modo sarà possibile strutturare un piano di rimborso che comporti l’impegno di un importo fino al 40% del proprio stipendio netto mensile.

7 informazioni utili sui Prestiti Personali

Che cosa è un prestito e come funziona?

Il prestito è lo strumento più diffuso per permettere a chiunque di poter sostenere le spese quotidiane nel momento in cui le suddette non possono gravare sulla liquidità a disposizione. Nel momento in cui viene programmato un acquisito o quando si ha la necessità di far fronte a bisogni improvvisi, è possibile rivolgersi a Banche e Finanziarie per la richiesta di un capitale che a seconda di un piano di finanziamento potrà essere rimborsato insieme agli interessi.

Oggi più che mai il prestito è uno strumento indispensabile che permette di aumentare la propria capacità di acquisto.

Molteplici sono le ragioni per le quali si richiede un prestito ed altrettanto differenti sono gli utilizzi specifici che un cliente di una Banca o una Finanziaria può fare della somma di denaro che gli viene concessa in prestito.

Prestiti per ristrutturare la propria abitazione e pagare gli artigiani professionisti per i lavori svolti, comprare una nuova automobile o una nuova motocicletta per poter garantire la nostra mobilità quotidiana, acquistare un prodotto tecnologico necessario per il nostro lavoro o per il nostro divertimento nel tempo libero.

Sposarsi e Viaggiare, Costruire una nuova famiglia. Poter programmare la nostra vita futura secondo un piano strutturato senza farci correre il rischio di andare incontro a sorprese.

Per questo motivo Banche e Finanziarie mettono a disposizione i prospetti informativi per togliere ogni dubbio.

Il cliente si impegnerà a restituire quanto gli è stato dato in prestito secondo un piano rateale entro un periodo di tempo concordato. Tale periodo predeterminato prevede degli interessi fissi o variabili ed il pagamento di oneri derivanti dalla gestione della pratica di finanziamento. Il debito che verrà contratto dal cliente potrà essere garantito e tutelato dalle assicurazioni che permetteranno una sicurezza aggiuntiva.

Il cliente potrà procedere alla richiesta di un così detto “Prestito non finalizzato”, un finanziamento a privati che non sarà vincolato dall’obbligo di acquisto un determinato bene, prodotto o servizio.

Quali requisiti vengono richiesti per poter ricevere un prestito?

Banche e Finanziaria sono enti che in completa autonomia possono decidere se concedere un prestito o meno in base alla così detta capacità di rimborso di un cliente, che viene misurata a seconda dei parametri che gli istituti di credito e le finanziarie ritengono determinati per definire un cliente affidabile.

A seconda della tipologia del prestito che richiederemo potranno essere richieste differenti garanzie, quali la nostra documentazione reddituale o la presenza di un garante. Un pegno o una Fideiussione.

E se siamo stati segnalati in una Banca dati Creditizia? Una segnalazione non deve essere considerata negativa a prescindere, poiché se possiamo vantare di aver già ricevuto fiducia in passato potremo successivamente affrontare con più flessibilità una nuova potenziale esposizione finanziaria, fermo restando il rischio di un sovra indebitamento che potremo pensare di gestire attraverso un Consolidamento Debiti.

Il Contratto

Il credito al consumo è un argomento che viene trattato dettagliatamente dalla Giurisprudenza Europea al fine di poter garantire la trasparenza necessaria per concedere a qualsiasi cliente di optare per una scelta adeguata alle proprie esigenze, che con consapevolezza possa essere conveniente. Le Informazioni Europee di Base sul credito al consumo vengono sempre fornite al cliente prima della conclusione di qualsiasi contratto al fine di comunicare con chiarezza le principali condizioni applicate. Qualsiasi contratto di prestito personale deve riportare alcune informazioni obbligatorie.

L’importo del capitale che verrà erogato in forma di prestito e la durata del prestito potranno variare da un ammontare minimo di € 1.000 ad un importo del prestito massimo di € 75.000 con una durata contrattuale che varia dai 6 mesi fino ad un massimo di 120 rate mensili, ossia 10 anni sarà in ogni caso la durata massima di un contratto relativo ad un prestito personale non finalizzato.

Il tasso di interesse praticato T.A.N ed il tasso annuo effettivo globale T.A.E.G. sono due parametri fondamentali secondo i quali i termini del contratto potranno essere rivalutati e rinegoziati fino ad una estinzione anticipata, consentendo un potenziale aumento del capitale richiesto ed una modifica della durata del prestito. I tempi di rimborso potranno variare in base alle esigenze del cliente.

Sarà cura del consulente pianificare al meglio l’importo della Rata e la durata del finanziamento garantendone un valore non troppo alto o troppo breve, cercando di non aumentare il rischio di insolvenza da parte del cliente.

Il cliente potrà decidere, trascorso il tempo stabilito a norma di legge, di rinegoziare il proprio finanziamento o di estinguere anticipatamente il proprio debito.

Anche il prestito migliore, nel presentare vantaggi, comporta spese iniziali quando viene presentato in forma scritta a chi ne fa richiesta. Costi e commissioni, spese di istruttoria ed oneri necessari, eventuali assicurazioni richieste sono variabili che vengono dettagliatamente specificati nelle condizioni contrattuali che definiscono il piano di finanziamento che viene strutturato secondo il così detto “Piano di ammortamento alla Francese”, dove il rimborso prevede periodicamente la corresponsione da parte del cliente di una quota di capitale residuo ed una quota di interessi alla Banca o alla Finanziaria con la quale si è deciso di concludere un contratto di natura finanziaria.

Al consumatore viene riservata, normata secondo Legge, la possibilità di optare per un’ interruzione anticipata del contratto di finanziamento esercitando la facoltà di ripensamento, facendo vale il proprio diretto di recesso.

Facoltà che deve essere esercitata entro 14 giorni dalla data in cui un consumatore ha deciso di portare a conclusione un contratto di natura finanziaria attraverso una propria firma autenticata, anche digitale.

Tale procedura non prevede la maggiorazione di nessun costo a carico del Cliente consumatore ed è esercitabile senza l’obbligo di fornire nessuna spiegazione.

L’unico obbligo del Cliente consumatore è quello di comunicare la propria volontà alla Banca o alla Finanziaria seguendo le modalità indicate nel contratto.

Il cliente ha facoltà di recedere dal contratto in essere entro 30 giorni dalla stipula rimborsando l’ente erogante di quanto previsto e specificato. Il Cliente dovrà sostenere il rimborso del Capitale, degli interessi maturati fino al mese di riferimento della scadenza della rata ed i costi sostenuti dalla Banca o dalla Finanziaria, compresi le imposte.

Cosa è il TAEG?

Il tasso annuo effettivo globale esprime in termini percentuali il costo valutabile senza rischio di errore del prestito che il cliente contrae e che si impegna a rimborsare al finanziatore. Comprende gli interessi che vengono riportati anche nel tasso annuo nominale definito come tasso puro T.A.N., ma in aggiunta riporta anche i costi e gli oneri accessori che andranno a comporre il valore monetario del prestito contratto. Questo indicatore è il più importante e deve essere preso in considerazione come unico determinante per poter fare dei confronti, comparando le offerte che Banche e Finanziarie propongono a parità di durata del contratto di finanziamento e dell’importo della rata di riferimento.

Cosa succede se non si pagano le rate del prestito?

Può accadere che durante l’esistenza di un contratto di natura finanziaria, un cliente non sia in grado di rispettare l’impegno mensile preso con la Banca o la Finanziaria.

Di conseguenza il piano di rimborso al quale il cliente ha deciso di attenersi non si svilupperà seguendo la modalità concordata e certificata attraverso l’accettazione delle condizioni contrattuali tramite firma autenticata anche digitale, ma subirà una variazione iniziale e potenzialmente altre aggiuntive al fine di poter mantenere in essere il contratto esistente senza compromettere l’affidabilità creditizia futura del cliente.

Attraverso i canali di comunicazione predisposti fra Cliente e Banca o Finanziaria potranno essere scambiati i celeri aggiornamenti necessari per poter garantire un trasparente e soddisfacente proseguo del piano di rimborso rateale, anche con la possibilità di attuare un salto rata e/o di modificarne l’importo con conseguente variazione della durata del piano di finanziamento.

Il piano di rientro potrà in tal modo rispecchiare nuovamente le reali esigenze del cliente, rinnovando un’adeguata verifica della sua esposizione finanziaria, verificando le evoluzioni di un potenziale rischio di insolvenza.

Non pagare una o più Rate di un piano di rimborso comporterà un aumento degli interessi dovuti attraverso l’applicazione di una mora. L’applicazione di tale interesse ulteriore potrebbe portare la Banca o la Finanziaria a procedere con una segnalazione alle Banche dati Creditizie, ai Sistemi di informazioni Creditizie ed alle Centrali Rischi.

L’importanza di instaurare un canale di contatto diretto fra Cliente e Banca o Finanziaria è confermata dalla necessità di poter scambiare celeri informazioni al fine di garantire un continuo aggiornamento. Motivo per cui è consigliabile mantenere certi e di utile reperibilità i dati di contatto personali specificati nel contratto e modificabili successivamente.

Posso decidere di interrompere il mio finanziamento?

Qualora un cliente volesse interrompere il proprio finanziamento nel rispetto degli impegni presi con la Banca o la Finanziaria, è possibile procedere all’estinzione anticipata di un prestito personale nella sua totalità o limitatamente ad una sua parzialità rispetto al termine concordato.

Il cliente provvederà a corrispondere alla Banca o alla Finanziaria il capitale residuo non ancora rimborsato, gli interessi maturati fino al momento dell’estinzione ed ogni altra sorta di credito possa essere vantato nei suoi confronti.

E’ previsto in aggiunta un indennizzo a carico del cliente pari all’1% dell’importo rimborsato in anticipo se il contratto fosse dovuto essere rispettato per un’ulteriore anno in riferimento alla tempistica del rimborso concordato o allo 0,5% nel caso di una vita residua pari o inferiore ad una annualità.

Non è previsto nessun genere di indennizzo qualora venga rimborsato l’intero debito residuo pari o inferiore ad € 10.000 oppure se la volontà di procedere con una estinzione anticipata del contratto ha il fine di stipulare un contratto di natura assicurativa a garanzia del credito.

L'importanza delle polizze assicurative

A tutela della garanzia di solvenza di un piano di rimborso esistono determinate forme contrattuali sottoscrivibili tramite la stipula di polizze assicurative denominate “Credit Protection Insurance”.

Gli eventi non prevedibili che possono affliggere il corso del piano di rientro di un finanziamento, possono riscontrare una adeguata tutela a copertura della durata del finanziamento in toto e determinata in funzione del debito residuo.

La determinazione di una situazione finanziaria negativa a seguito di morte, inabilità o invalidità, ricovero ospedaliero o malattia grave, fino alla perdita dell’impiego può essere colmata grazie ai benefici di una soluzione estendibile ad una terza persona quale beneficiario della stessa tutela.

Il costo di tale polizza assicurativa potrebbe non rientrare nel T.A.E.G. specificato, motivo per il quale è consigliabile valutare attentamente la scelta da compiere nel caso venga proposta tale opzione da parte di una Banca o di una Finanziaria, in considerazione anche delle coperture garantite.

Qualora una Banca o una Finanziaria rendano obbligatorio per il cliente la stipula di una polizza di tale tipologia per poter accedere al credito, il cliente avrà la libertà di scegliere la compagnia che più sarò di suo gradimento nel rispetto delle coperture richieste.

Tasso Fisso o Tasso Variabile

Differenza tra i mutui

La differenza è riscontrabile nella diversità del valore percentuale cui si fa riferimento nell’applicare l’interesse. Tali valori sono consultabili nell’osservatorio dei tassi online, dove si può trovare anche il loro storico.

Bisogna stare comunque attenti a non confondere i due indici con la decisione dell’importo delle rate, in quanto essi sono slegati dal calcolo della cifra da pagare mensilmente.

Tasso fisso

Una breve definizione generale di un prestito a tasso fisso insiste sulla sua caratteristica di presentare dei tassi d’interesse stabiliti che rimangono uguali per l’intera durata del prestito.

Nello specifico, la differenza rispetto, ad esempio, ad un mutuo a tasso variabile, risiede nella tipologia di interesse applicato.

Le banche, difatti, in questo caso adottano come indice di riferimento il valore Eurirs.

L’9indice Eurirs è l’acronimo di Euro Interest Rate Swap e fa riferimento ai flussi di scambio di denaro tra i vari istituti bancari (noti come SWAP). Tale valore cambia con frequenza quotidiana.

Puoi vedere qui l’andamento dei tassi Eurirs.

Tasso variabile

Per la tipologia di mutuo detta a tasso variabile, in generale, si va incontro ad un rischio maggiore poiché subentra la possibilità di subire dei cambiamenti negli interessi durante l’estinzione del debito.

Nel dettaglio, la differenza si trova, di nuovo, nella tipologia di tasso applicato.

Qui si prende come valore di riferimento il valore Euribor (Euro Interest Bank Offered Rate); esso indica il valore medio percentuale delle transazioni finanziare tra le banche europee. Anche qui, come prima, la percentuale viene calcolata giornalmente.

Sotto questa categoria del mutuo a tasso variabile rientrano due tipologie diverse di finanziamento:

  • Mutuo a tasso variabile con rata costante: il costo di ogni rata viene, in questo caso, definito in anticipo. In caso di aumenti sul tasso d’interesse verrà aumentato il numero delle rate, non il loro importo.
  • Mutuo a tasso variabile con cap: qui viene stabilito in anticipo un tesso massimo di interessi da non superare, per conoscere in anticipo l’importo massimo possibile delle rate.
Chi decide gli interessi? Perché?

Gli interessi non sono decisi direttamente dalle singole banche ma quest’ultime si rifanno alla BCE la Banca Centrale Europea.

Tale organismo alza o abbassa i tassi d’interesse per mantenere un elevato rendimento economico. In caso di crescita economica i tassi vengono alzati; mentre, nel caso di una possibile crisi, i tassi vengono abbassati per incentivare la fuoriuscita dal periodo.

Confronto tra Mutuo Fisso e Mutuo Variabile

Eccoci, infine, arrivati, dopo aver spiegato le differenze tra i due mutui in esame, al loro confronto. Conoscere quanti più dettagli riguardanti tali operazioni di credito aiuta nella scelta ed evita il rischio di prendere una decisione sbagliata.

Sulla base della tipologia di mutuo vengono proposti i tassi d’interesse migliori:

  • Tasso variabile: si adatta meglio alla tipologia del mutuo di breve durata, ovvero non più lungo di 15 anni. Questo poiché, in caso di aumento dei tassi, la cifra ancora da rimborsare sarebbe ridotta e perciò l’aumento non influenzerebbe pesantemente sul totale.
  • Tasso fisso: è preferibile per i mutui di media e lunga durata, quindi dai 30 anni in su. Il motivo sta nella sicurezza di conoscere in anticipo quale sarà la somma che dovrà essere restituita.

Esistono, però, altre situazioni – particolari del singolo cliente – ed ulteriori circostanze esterne che influiscono sul preferire una soluzione rispetto ad un’altra.

Ad esempio, l’analisi dei tassi presenti e di quelli passati permette di stimare cosa accadrà in futuro e valutare, tramite alcune operazioni online, un prospetto dell’evoluzione del proprio finanziamento.

Oppure ancora, per lavoratori con reddito fisso, ma non elevato oppure è un lavoratore autonomo, per lui sarebbe preferibile firmare per un mutuo fisso, evitando così spiacevoli inconvenienti che potrebbero derivare dall’aumento dei valori di riferimento.

Infine, qualora il mutuo possa essere estinto prima della sua scadenza prevista, il tasso variabile eviterebbe il pagamento per una tutela che non si sfrutterebbe.

Mutuo a tasso misto

Nel caso in cui la situazione reddituale del cliente o altre sue dinamiche personali, portino questi a non poter sapere con certezza quale mutuo scegliere, esiste la soluzione del Mutuo a Tasso Misto.

I Mutui a tasso Misto, in precisi momenti nell’arco del contratto, di cambiare il tipo di tasso applicato al debito.

Tale mutuo è vantaggioso poiché permette di poter utilizzare i tassi variabili fino ad un loro possibile aumento, in quel caso si potrebbe passare al tasso fisso, per poi, in caso, tornare di nuovo a quello variabile.

I limiti e le modalità di tali variazioni vengono solitamente definiti nel contratto.

Nel caso di dipendenti pubblici il discorso è leggermente diverso. Avendo un minore rischio d’insolvenza, possono accedere a particolari forme di prestiti come i mutui INPDAP che, in caso di acquisti o ristrutturazione casa, possono avere dei tassi di interesse particolarmente vantaggiosi.

Conclusioni

Non esiste un metodo preciso per preferire una tipologia di mutuo rispetto ad un’altra, tuttavia l’informazione permette una valutazione più corretta e ragionata.

Sarà poi il singolo cliente a valutare la propria posizione ed a selezionare l’opzione più adatta a lui.

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